
Quante volte si vorrebbe includere tutto in uno scatto per parlare, per tramettere tutto quello che ci passa dalla testa nel momento dello scatto, eppure ci si può sorprendere di fronte alla potenza espressiva e comunicativa di foto che fanno esattamente l’opposto, escludendo quasi tutto.
Un dettaglio, solo un dettaglio messo a fuoco, inserito nella composizione e tutto il resto è escluso.
Incide la potenza della macchina e degli obiettivi direte voi? Certamente incide parecchio, ma non è sufficiente a fare la differenza in una foto.
Ponendo l’attenzione sull’esclusione degli elementi, facendo “economia” di forme e colori, ecco che si carica di importanza quello che resta. Non solo, ma spuntano fuori cose che prima non avevamo notato.
Ad esempio elementi inclusi a metà, spezzati nelle loro forme, lungo la cornice del perimetro della foto. Lo volevamo o non lo volevamo quell’elemento nella composizione? Probabilmente, neanche ci avevamo fatto caso che c’era ebbene adesso lo vorremo tutto o, al contrario, lo vorremo escludere. Concentrando l’attenzione “sull’esclusione”succede che si sviluppa una consapevolezza della composizione dell’intera immagine.
Discorso analogo si può fare per la messa a fuoco o per il colore ad esempio.

Mi è capitato di vedere o di scattare foto di alimenti in cui tutto è a fuoco perfettamente e altre in cui solo un piccolo dettaglio è a fuoco e tutto il resto è avvolto come in una nuvola. Quest’ultima sembra essere più calda, più delicata, sembra quasi di poter sentire fragranze e consistenza.
Anche con il colore vale lo stesso criterio. Un colore brillante tra colori meno saturati e carichi attira l’attenzione così come un mix di colori tutti brillanti vari, ma che si richiamano tra loro in più punti della composizione.
La posizione stessa del soggetto principale, animato o inanimato che sia, regala effetti differenti. Quando il protagonista è una persona che mi guarda dritto dritto nell’obiettivo, magari con occhi intensi e sgranati, è interessante porlo al centro della foto. Diversamente, se è in movimento e corre, potrebbe soddisfare meglio la curiosità di chi guarda se ci permette di sbirciare da cosa sta scappando o verso cosa sta correndo.
Di combinazioni ce ne sono davvero tante e per scoprirle non c’è niente di più divertente che sperimentare.
