
Steve Jobs, ormai lo sappiamo tutti, chiuse il suo discorso ai laureandi dell’università di Stanford con la frase “Stay hungry, stay foolish“. Ma nell’ultimo periodo della malattia e dopo la sua scomparsa nell’ottobre del 2011 mi sono sembrati in tanti quelli che con la scusa della celebrazione hanno cavalcato/sfruttato l’attenzione verso il personaggio, dimostrando una fame che non era proprio quella auspicata dal co-fondatore della Apple.
Nello stesso ottobre la Sony ha acquisito i diritti della biografia autorizzata di Steve Jobs, per realizzarne un biopic. Non è mia intenzione tirarla fuori dal calderone (anzi ricordiamo che uscì subito anche con il film su Michael Jackson dopo la sua morte) ma se un film deve farsi, mi sembra giusto che sia basato su quel testo.
Dunque la notizia di oggi che Ashton Kutcher interpreterà Steve Jobs in un film indipendente, scritto da Matt Whiteley e diretto da Joshua Michael Stern, non mi emoziona positivamente. Anche per la scelta dell’attore, credo influenzata più dalla somiglianza che dai trascorsi cinematografici.