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Scontrino fiscale, questo sconosciuto

di Peppe Iannicelli
09/03/2012
INTERAZIONI: 7

INTERAZIONI: 7

scontrino
scontrino

Ma perché chiamare blitz, i controlli che dovrebbero esser una consuetudine? Perché contrabbandare – nel caso di specie è davvero clamoroso –la normalità con l’eccezionalità? La Guardia di Finanza ha intrapreso una serrata attività di controllo nelle località più rinomate e costose facendo lievitare i quotidiani guadagni di commercianti, ristoratori, albergatori. Da Cortina in poi si registrano impennate spettacolari, nonostante la proclamata crisi economica  e l’immanente recessione, degli incassi con tanto di scontrini. E’ del tutto evidente che molti gestori non avevano neanche la carta per rilasciare scontrini e fatture.

In queste circostanze si scatena il pandemonio mediatico come se i controlli di legalità potessero attentare al sereno lavoro degli operatori ed agli acquisti degli avventori. Nulla di più sbagliato! I controlli sono necessari e doverosi. Servono a tutelare i cittadini onesti che pagano le tasse e non è giusto debbano pagarle anche per i furbi di ogni risma. Il problema non sono il lusso ed i consumi che generano lavoro ed impresa! Ben vengano i ricchi spendaccioni a godersi le eccellenze del made in Italy, purchè tutti – venditore ecompratore – paghino regolarmente le proprie tasse dovute. E se tutti pagano, pagheremo di meno tutti!

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Sono stato di recente in Norvegia dove la pressione fiscale supera di poco il trenta per cento. In Italia sfiora il sessanta. Il mio accompagnatore si diceva stupito del rapporto degli italiani con le tasse. Per noi pagarle oltre che un dovere – mi spiegava – è un motivo d’orgoglio ché teniamo molto  a mantenere il nostro livello di servizi e di assistenza sociale. Per noi non pagare le tasse sarebbe come, e mi mostrò la piazza principale di Bergen, far cacca in mezzo alla strada. Purtroppo in Italia non è così. Capita sovente che qualcuno evacui fuori dal vaso, nella pubblica strada. E che non paghi le tasse! Ed allora cosa fare? I controlli servono di sicuro, ma perché non rendere ogni cittadino controllore e controllato? Sarebbe semplicissimo, basterebbe un mini decreto, stabilire che ogni spesa documentata può esser detratta dal reddito imponibile. Io non avrei problemi a serbare lo scontrino del bar, del  negozio di scarpe, del salumiere, del professionista per poi conteggiare il tutto ed ottenere la detrazione fiscale. Un mini decreto e non ci sarebbero più evasori, di nessun genere e specie. Ma forse, in Italia, non esiste una reale volontà di combattere l’evasione fiscale…

Ma a voi lo scontrino lo rilasciano sempre? Come vi regolate quando non ve lo porgono? Cosa ne pensate degli evasori fiscali e che punizione gli assegnereste?


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Comments 3

  1. mauro says:
    10 anni fa

    Io continuerò invece a chiamarli bliz perchè mi sembra un vero controsenso che questi controlli, che dovrebbero essere ordinari, vengano effettuati solo ora.
    Delle due una:
    – o si sbaglia ora a fare questi controlli dettagliati e pressanti, in momenti di crisi economica globale, nel momento stesso in cui tante imprese chiudono, infastidendo i gestori ed i clienti, facendo lievitare gli incassi a dismisura (rispetto a prima);
    – o si sbagliava prima a non farli, impedendo di fatto che questi atteggiamenti divenissero normali.
    Non condivido nemmeno la remota possibilità che pagare le tasse possa essere un elemento di orgoglio: pensare di avere un socio di maggioranza, lo stato, che come contropartita alla sua quota di partecipazione agli utili, ci rende servizi inefficienti, corruzione e latrocinio politico, economico e morale, non ci predispone alla collaborazione.
    Infine, anch’io concordo con la soluzione: un sistema all’americana ove tutta la spesa che il cittadino sopporta faccia parte dei suoi costi e quindi comporti un risparmio d’imposta metterebbe gli interessi in contrapposizione riducendo l’evasione fiscale.
    Ma, per questo, il sistema fiscale di tassazione dovrebbe essere civile ed equo.
    In Italia, dove i trasporti non funzionano, e l’automobile è un bene di prima necessità per ogni lavoratore, autonomo o dipendente, il fisco non consente – se non in parte – neanche di detrarre il costo di acquisto né quello di manutenzione, il costo del carburante è costituito per la maggior parte da imposte e accise, la civiltà e l’equità sono optional che non fanno parte del pacchetto.
    In Italia, ove si spreca il danaro pubblico nei modi più inverosimili, la P.A. non paga i propri debiti e al contrario Equitalia si accanisce con i propri debitori, non credo che i peggiori siano coloro i quali, a volte per sopravvivere, “aggiustano” le proprie dichiarazioni dei redditi, sentendosi defraudati e derisi dal sistema.

    Rispondi
  2. olivia says:
    10 anni fa

    perfettamente d’accordo.
    la soluzione è talmente semplice e sotto gli occhi di tutti!
    cosa impedisce a chi ci governa di risolvere il problema evasione una volta per tutte? eppure si tratta di “fior di professori!!”

    Rispondi
  3. Marco says:
    10 anni fa

    Più che altro, dovrebbe essere normale non tanto che vengano effettuati i controlli, quanto che vengano rilasciati gli scontrini!
    Per il resto sono completamente d’accordo con l’articolo.

    Rispondi

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