
“Cesare deve morire” è la pellicola dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani che si è aggiudicata L’Orso d’oro ossia il primo premio al Festival del Cinema di Berlino. Erano 21 anni che un film italiano non trionfava a Berlino, uno dei festival di maggior prestigio considerato successivo in ordine di importanza solo agli Oscar e alla Palma d’oro.
La storia è ambientata nel carcere di massima sicurezza di Rebibbia, e racconta della messa in scena da parte dei carcerati (che sono i veri attori del film) di un’opera teatrale di Shakespeare. La narrazione dell’opera del drammaturgo inglese è fedele, ma la prosa declamata dai detenuti diventa fortemente attuale. Inevitabile infatti il confronto da parte di chi guarda e ascolta, con la vita e le scelte degli attori/carcerati.
“Cesare deve morire” è un film di qualità, sottolinea il presidente della Rai Galimberti, e dimostra come puntare sulla qualità sia sempre l’investimento migliore.
Sentire che i fratelli Taviani hanno vinto l’orso d’oro è stata per me una grande gioia, una delle poche in questo periodo. Sono contenta che la cultura italiana non sia finita, quel tipo di cultura.
Aspetto con ansia di vedere il film