Lo sconosciuto aveva delle brochure tra le mani ed era appostato in piazza Borsa. Ero di fretta, ma il sorriso gentile e la garbata richiesta “posso parlarle qualche minuto di una cosa importante?” mi hanno indotto a fermare il passo. L’aspetto dell’interlocutore era normale ma il linguaggio apocalittico. Mi porge la brochure di una qualche confessione religiosa e comincia a farmi domandi inquietanti .
Qual è il suo posto nell’Universo? Cosa porterebbe dinanzi a Dio se dovessi morire domani? Ha ben chiara la missione della sua vita ? L’atmosfera era surreale. Avevo tutt’altro per la testa, un attimo prima. Mi aveva bloccato nel pieno di una giornata frenetica tra appuntamenti, riunione, problemi da risolvere. Ma in fondo, lo sconosciuto aveva ragione.
Rispetto alla fine del mondo, nel frattempo era finita in ballo anche la funesta previsione Maya, che importanza può avere una riunione di lavoro decisiva o una pratica da completare entro la giornata? Gli ho aperto il mio cuore, confidato dubbi, ammesso responsabilità. Quasi mi sentivo come San Paolo sulla via di Damasco. Ero pronto a prendere la direzione che egli mi avrebbe indicato.
Pendevo dalle sue labbra per ascoltare parole di vita ma la domanda mi colse impreparato. Di fronte all’apocalisse imminente il tizio mi domanda “ma il Napoli come lo vede? E questo Vargas quanto vale?” Il Mondo mi crolla addosso. Ma se il mondo deve finire cosa te ne frega del Napoli? “Sarebbe bellissimo esser gli ultimi a vincere lo scudetto, la Coppa Italia e la Coppa dei Campioni. Buona Salute, direttore, e Forza Napoli”.