Twitter rivendica la proprietà intellettuale della parola “Tweet” (cinguettio) da cui deriva il nome del famoso social network di microblogging. In realtà, il termine era, prima, già stato registrato da un’altra azienda che lo aveva utilizzato in una sua campagna pubblicitaria e che, dal canto suo, ora, lo reclama come di propria appartenenza.
Si apre una nuova guerra per proprietà intellettuale, come nel caso molto noto che coinvolge Apple e Microsoft per l’espressione “AppStore”. Nel caso specifico, Twitter dovrebbe essere favorito nella diatriba, in quanto la proprietà di un termine, secondo la normativa, non spetta a chi per prima l’ha registrato o utilizzato ma è dipesa dalla percezione del pubblico che lo associa all’uno o all’altro brand.
Resta il fatto che Twitter appare più che battagliero in questa vicenda legale. Dopo aver cercato di risolvere la questione in via amichevole con rapporti diplomatici, senza aver ottenuto alcun riscontro, è passata alle maniere forti, procedendo per via giudiziaria.