In queste vacanze 2011, la parola d’ordine sembra essere “couch surfing”. E’ il nome, non solo di un social network che mette insieme una community mondiale di viaggiatori ma, anche, di una filosofia di turismo ben precisa. Letteralmente “couch surfing” significa saltare da un divano all’altro ma, sarebbe riduttivo, considerarlo solo uno scambio di ospitalità tra persone di paesi vicini e lontani: piuttosto, vuol dire condividere stili di vita e culture anche molto distanti tra loro.
Gli obiettivi del Couch Surfing possono definirsi realmente “social” e non solo virtuali perché, pur partendo da una piattaforma online che lega, in rete, in queste vacanze 2011, 231 paesi e circa 57.000 città, tra gli iscritti si verificano dei veri e propri scambi educativi e culturali reali dove ognuno mette a disposizione dell’altro la propria conoscenza ed esperienza professionale in cambio di un posto dove sistemarsi. Più di un milione di persone, in tutto il mondo hanno, finora, deciso di registrarsi al network, ognuno con le proprie esigenza. Al momento dell’iscrizione, infatti, è possibile decidere in che veste partecipare alla grande famiglia del Couch Surfing: come persona in cerca di un alloggio, ma non disposta ad ospitare nessuno o viceversa, come soggetto interessato ad accogliere qualcuno in casa, ma senza progettare, poi, per sé, nessun viaggio; altra variante è quella di ricevere un viaggiatore solo per un drink o un caffè, senza mai fornirgli un letto su cui dormire. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
La vetrina di tutte le “offerte” di ospitalità disponibili è visibile dalla home, anche per gli utenti non registrati. In ogni momento, la proposta è variegata e incredibilmente vasta, corredata da schede informative dettagliate. Dunque, per queste vacanze 2011, il Couch Surfing potrebbe rivelarsi una fonte inesauribile di idee viaggio.