Non è durata molto la ricerca di “asilo politico” da parte di Julian Assange e del suo WikiLeaks. Dopo il clamoroso passo indietro da parte di Apple, che ha deciso di rimuovere l’applicazione dal suo store, a causa di imprecisati “pericoli per individui o gruppi”, il sito più chiacchierato e scomodo al mondo, ha finalmente il giusto tramite per vedere garantita la diffusione della propria applicazione.
Si tratta, a sorpresa, di Android, che non ci ha pensato su due volte nel mettere da parte tutti i possibili “contro”. Nel trasferimento, la politica relativa alla gestione del software non è mutata, considerando che per l’utente resta un costo da sostenere (circa 2 dollari), con tanto di spartizione della torta tra l’OS di Google, lo sviluppatore e WikiLeaks.
Da Tecnocino.it