Un lampo di genio. Non si spiega diversamente l’input avuto da alcuni studiosi tedeschi, che hanno trovato una correlazione tra il morbo di Alzheimer e le dimensioni della testa di chi è affetto da questa malattia. Tutto è nato dall’Università di Monaco, sotto la guida di Robert Perneczky, che ha focalizzato la sua analisi su circa 270 malati, riscontrando come quelli dotati di una maggiore circonferenza del cranio siano in grado di immagazzinare maggiori informazioni, in modo tale che le performance della propria memoria risultassero decisamente migliori.
NUOVI TEST – La sensazione, a questo punto, è che alla luce dei risultati ottenuti, ulteriori test saranno portati avanti in giro per il mondo: lo scopo è quello di rallentare il progredire della patologia.